FAGIOLO GIALLORINO | |
In Garfagnana, un tempo, ai poveri veniva data lo possibilità di dissodare terreni golenali creati dalle piene alluvionali del fiume Serchio. Potevano essere delimitati da pietre e pali di legno ed erano in usufrutto fino ad una nuova eventuale piena che modificava il letto del fiume. La coltivazione principale effettuata su questi nuovi spazi erano i fagioli, naturalmente giallorini. Tale prodotto veniva coltivato in buona quantità nei piani irrigui della Pieve Fosciana e di Gallicano, spesso in abbinamento con il formentone otto file.
Il fagiolo giallorino è di dimensioni medio-piccole, ha seme ovale, occhio marcato e un colore caratteristico che varia, per unità, dal giallo pallido al marroncino passando da diverse tonalità fra i due colori. La cultivar è di origine locale e di tipo nano a sviluppo vigoroso, con fiori rosa pallido. Si semina in Maggio e viene raccolto in Agosto. Il fagiolo giallorino ha un sapore molto delicato e una buccia fine che lo rendono molto gradito al palato. È ingrediente indispensabile di molti piatti tipici della Garfagnana come la minestra di farro e fagioli, la minestrella di erbi di Gallicano, i farinosi, accompagna la focaccia leva di Gallicano cucinato all’uccelletto con salsiccia. |