Tour Gruppo delle Panie

Percorso molto lungo, occorrono almeno 8 ore ad un escursionista medio, ma molto interessante e panoramico visto che permette la completa circumnavigazione dello splendido gruppo delle Panie.

Inoltre, dopo un dislivello iniziale di circa 700 m., il tour si mantiene ad una quota altimetrica abbastanza costante, permettendo una escursione non troppo stancante.

È indispensabile fare buona scorta d’acqua, poiché il rifornimento è possibile solo presso il rifugio Del Freo a Mosceta a poco meno di metà percorso.

Dalla piazzetta del paese di Fornovolasco, superati i due ponticelli, si sale verso destra transitando accanto alla chiesa dove è possibile ammirare la grande opera del maestro Paolo Maiani che con duecento metri di affreschi sul tema dell’acqua, vuole ricordare la tragica alluvione del 1996.

Poco oltre si arriva in prossimità del punto in cui il sentiero attraversa la strada asfaltata per la Grotta del Vento, nell'ampio piazzale del Tinello, dove sgorga l'omonima importante risorgenza. Si prende poi il sentiero CAI n. 130 che sale rapidamento nel bosco; si superano alcune piccole polle, lasciandoci dietro Casa Piancese e Casa Carpineta, arrivando a Casa Pitoncino (quota 907 m. slm) alla base della "Costa Pulita", scosceso pendio erboso che scende dalla Pania della Croce.

Qui è possibile imbattersi in piccoli gruppi di mufloni che pascolano indisturbati.

Si attraversa il canale del Temine, antico confine tra il Granducato di Toscana e gli stati Estensi, e dopo un tratto di buona salita si giunge alla foce di Valli (quota m. 1265) ore 2,30 circa.

Panorama a 360°.

Qui si congiungono ben quattro sentieri, provenienti dagli opposti versanti.

Il nostro è il n.125 che dalla foce risale per breve tratto la cresta della sovrastante Pania della Croce, per poi portarsi sul fianco meridionale della montagna. Dopo meno di un’ora siamo nei pressi della foce di Mosceta, antico valico della strada del sale che metteva in comunicazione il versante marino con il cuore della Garfagnana. Sulla foce è presente una vetusta maestà, che ha servito per molto tempo da luogo di raccoglimento e di rifugio dalle intemperie, prima della costruzione del vicino rifugio di Pietrapana dedicato a G. Del Freo.

Qui è possibile mangiare, rifornirsi d’acqua oppure fermarsi a pernottare, per escursioni successive alle vette della Pania della Croce o del monte Corchia.

Al bivio, presso la maestà dove una lapide ricorda il grande alpinista viareggino Cosimo Zappelli, si prende il sentiero n.°9 che discende verso il versante garfagnino, ripercorrendo l’antica mulattiera che si fa molto caratteristica nell’attraversare il fitto bosco di faggi.

Dopo un’altra maestà, bisogna prestare molta attenzione al bivio verso destra per il sentiero n.°127 , poco evidente rispetto all’ampia mulattiera.

Il sentiero si porta ai piedi delle pareti del Pizzo delle Saette, che poi attraversa in falsopiano con passaggi disagevoli e scivolosi. Sono le cosiddette Mura del Turco, verdi d’estate e ghiacciatissime d’inverno.

Dopo aver attraversato il canale di origine glaciale detto Borra Canale, e un tratto in risalita, si giunge in località Piglionico punto di arrivo di una strada marmifera ( ore 2,30 da Mosceta ).

Il luogo è molto frequentato perché punto di partenza per le escursioni al rifugio E. Rossi alla Pania.

È presente una cappella che ricorda i caduti del gruppo partigiano Valanga, che ingaggiarono impari battaglia con le forze tedesche sul vicino monte del Gesù.

Si discende per circa due chilometri la strada sterrata, fino a giungere in località le Rocchette, caratteristiche torri calcaree dove è presente una palestra di roccia con numerose vie di arrampicata con un ampio ventaglio di difficoltà.

Poco oltre a destra si imbocca il sentiero n.134 che riporta nella valle della Turrite di Petrosciana, da dove siamo partiti.

Il sentiero in discesa porta all’abitato del Castellaccio, dove si incontra una antica maestà ( XVII° secolo) purtroppo in cattivo stato di conservazione.

Poco oltre siamo sulla strada Vergemoli - Grotta del Vento, ma è preferibile proseguire il sentiero che ricalca l’antica via della foce di Petrosciana. Si attraversano selve di castagni contrassegnate dal lavoro secolare dell’uomo, ma oggi purtroppo abbandonate. Interessante è nei pressi una vecchia cava di lastre di ardesia, che per molto tempo è rimasto l’unico materiale disponibile per ricoprire i tetti delle case dei montanari.

Si giunge in località il Boscaccio, sulla strada di fondovalle oramai nei pressi del paese. ( ore 2 dal Piglionico)