Jamesonite

Jamesonite.

Segnalata da Bonini (1999) come “plumosite” ed identificata da Orlandi & Campostrini (2005), mediante XRD e analisi chimiche qualitative EDS, la jamesonite è stata inizialmente rinvenuta nelle vene di dolomite e siderite, all’interno delle quali forma cristalli aciculari esilissimi, o individui prismatici, striati parallelamente all’allungamento, grigio-nerastri, dotati di viva lucentezza metallica; raramente sono stati osservati aggregati raggiati di cristalli aciculari. Il colore talvolta è mascherato da iridescenze dorate o bluastre, attribuibili ad una sottile patina di alterazione superficiale. A volte i cristalli di jamesonite sono inclusi in cristalli di dolomite o di quarzo in numero tale da rendere di colore nero queste due specie. La jamesonite è associata, oltre che a dolomite e quarzo, anche a sfalerite, pirite e a numerose fasi di alterazione. Successivamente un unico campione di jamesonite è stato identificato anche nelle vene di quarzo del livello 675, in esili cristallini aciculari neri, curvi, parzialmente alterati in ocre di colore giallo.

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Jamesonite, cristalli aciculari fino a 6 mm su dolomite.  Collezione e foto U. Quilici. 
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           Jamesonite, cristalli aciculari iridescenti fino a 6 mm, su dolomite. Collezione e foto F. Vannini.