La Garfagnana, valle racchiusa tra le svettanti Alpi Apuane e i dolci declivi appenninici, racchiude ancora profumi e sapori antichi.
Il Pane di Patate è uno di questi.
Nel 1870 il prof. De Stefani riportava:” la coltivazione della patata si sta estendendo in Garfagnana….molti poi, quando vi è scarsità di granturco e altri ceriali, le mescolano con il grano e ci fanno il pane.
La tipicità di questo pane è data dall’utilizzo delle patate che oltre a conferire un particolare sapore al pane stesso, permettono di mantenerlo morbido per diversi giorni, fatto molto importante un tempo quando le massaie, occupate nel lavoro dei campi, facevano il pane una volta sola alla settimana.
Pane dalla forma tondeggiante, a pagnotta se nella pezzatura da 1 kg., ovale se nella pezzatura da 2 kg.
Il colore è marrone, più o meno scuro a seconda della cottura.
L’aroma è intenso ma delicato, molto persistente, ricorda quello del lievito
E’ di consistenza morbida ed al gusto ha sentori di mandorla e di nocciola.
La produzione è di circa 250 q. al mese.
La quantità prodotta viene venduta soprattutto in zona, solo una piccola parte è destinata al mercato regionale e nazionale
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Il presidio al Salone del Gusto Torino 2004 |
Il pane di patate,chiamato anche casalingo, si prepara facendo un impasto di farina di grano tenero di produzione regionale, patate lesse (15%), acqua delle Alpi Apuane, sale, olio extravergine di oliva, lievito ( biga o pasta madre). Dopo aver lavorato il tutto per 20 minuti, si lascia riposare per un’ora. Si riprende a lavorare la pasta per 5 min., quindi si spezza e si modella i pani. Si lascia ancora lievitare per circa 2 ore, poi si cuociono nel forno a legna a 220-230°C per 20 minuti.
Il Presidio Slow Food, sostenuto dalla Provincia di Lucca, dalle Comunità Montane Garfagnana e Media Valle del Serchio e dal Parco Regionale delle Alpi Apuane, è nato perché questo pane è fortemente legato ai prodotti dell’agricoltura locale. È quindi ancora possibile ricostruire in Garfagnana una filiera che ricolleghi aziende agricole, mulini a pietra e forni a legna.