Ramo Vecchio Nord

Ramo Vecchio Nord

Dovrebbe trattarsi di uno dei rami più vecchi in assoluto, scarsamente riutilizzato nei periodi successivi. Benché ne venga qui presentata per motivi pratici una descrizione distinta rispetto alla galleria precedente, esso tuttavia ne rappresenta una porzione. L’inizio di tale diramazione è posta nel vuoto di coltivazione da noi denominato “Quadrivio della 7”; qui si imbocca la galleria sulla destra, in corrispondenza di un cumulo di pirite soggetta a forte fenomeni di ossidazione, con la formazione di abbondanti solfati. La galleria, stretta e di forma irregolare, non è modellata da interventi recenti e la sua sezione, nel tratto iniziale, è di m 1x1.40. Ad una ventina di metri dall’imboccatura si trova a sinistra un piccolo e breve scavo parzialmente allagato mentre in alto, a destra, è possibile accedere all’interno di una cavità naturale. Proseguendo ancora lungo la galleria principale si incontra un ramo a destra, destinato a ricollegarsi ad anello con il principale. Superato un ambiente un poco più ampio, nel quale si ricongiungono diversi cunicoli e per questo da noi denominato “Saletta Trivio”, la galleria si appresta a compiere il suo tratta finale; il cunicolo, in lieve discesa, presenta pareti leggermente concrezionate lungo le quali si notano diversi punti di appoggio per le lanterne ad olio adibite all’illuminazione di questi ambienti. La zona è caratterizzata da evidenti crolli; la sezione della galleria è di m 1.20x1.20. Nell’ultimo tratto, superando alcuni massi crollati, è possibile accedere nuovamente alla grotta incontrata presso l’inizio di questa diramazione. Nella zona finale del “Ramo Vecchio Nord” una risalita consente di entrare all’interno di un cunicolo dello sviluppo di una decina di metri.

Vale la pena effettuare una breve descrizione della Grotticella Naturale: vi si accede dopo una ventina di metri dall’imbocco del “Ramo Vecchio Nord”, risalendo uno scivolo occupato da un’instabile discarica di roccia; sulla sommità si incontra un saggio scavato artificialmente e poi si entra nella parte naturale, passando con una certa difficoltà in mezzo ad un dedalo di concrezioni; si arriva in un’ampia sala con fenomeni di crollo e abbondante concrezionamento. Infilandosi in mezzo ad alcuni blocchi di frana nella parte bassa, si percorrono alcuni metri molto stretti e piuttosto pericolosi, fino a ritornare nella miniera, poco dopo la “Sala del Trivio”.

Lo sviluppo complessivo del Ramo Vecchio Nord è di circa 140 metri + 30 metri di cavità naturale.

Ramo Vecchio Nord

Concrezioni nella parte di Grotta Naturale