Un tempo non molto lontano, quando il Natale era esclusivamente una festa religiosa e Babbo Natale aveva il proprio habitat a latitudini molto più elevate, bambini e non, attendevano con un misto di trepidazione e paura la Befana.
Trepidazione perché era una delle poche, se non l’unica, occasione per ricevere regali.
Paura perché, se durante l’anno non si era stati giudicati buoni e bravi, i regali si trasformavano in mazze e carboni.
La sera del cinque Gennaio i bambini andavano a letto presto non senza aver appeso la calza al caminetto.
Alle cinque del mattino del sei Gennaio le campane suonavano a festa e tutti i ragazzi saltavano giù dal letto e correvano a vedere cosa la Befana aveva loro portato.
Giocattoli e dolci. Mazze e carboni.
I dolci erano i cosiddetti BEFANINI. Biscotti fatti in casa.
Nella Garfagnana storica erano i biscotti che le massaie avevano in uso fare in certe occasioni.
Per la Befana il solito impasto veniva tagliato con formine di varie figure ( cuori, stelle, animali, etc.,) autocostruite da barattoli di latta e conservate gelosamente. Il befanino veniva poi ingentilito con guarnizioni colorate ( confettini, chicchiri, zuccherini ).
befanini buoni
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e colorati
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Ingredienti (per 6 persone):
500 gr di farina, 300 gr di zucchero, 150 gr di burro, tre uova, mezzo bicchiere di latte, una bustina di lievito, un bicchierino di rhum, scorza di limone, confettini colorati, un pizzico di sale.
Impastare la farina con il burro ammorbidito, lo zucchero, le uova, un cucchiaino di scorza di limone grattata, il lievito, il liquore e un pizzico di sale. Per ottenere un composto liscio bagnare l'impasto con un po' di latte e lavorarlo velocemente, facendone quindi una palla da lasciare riposare per circa mezz'ora al fresco. Stendere, successivamente, l'impasto con il mattarello dandogli uno spessore di circa 4 mm e tagliarlo con apposite formine. Appoggiare le forme ottenute su di una teglia imburrata e spennellarle con l’uovo sbattuto e ricoprirle con i confettini colorati.
Cuocere, infine, i befanini in forno caldo, per circa 20 minuti, finché non avranno assunto un bel colore tra il dorato ed il nocciola.
La Befana di Barga
Nella vicina Barga, invece i Befanini sono alquanto diversi, senza lievito, con marzapane e dalla lunga e laboriosa lavorazione. Piccoli capolavori.
Ogni frazione del paese , Castelvecchio Pascoli, Mologno, Fornaci …,ha il proprio modo di interpretare la ricetta,…i propri piccoli segreti.
Di seguito presentiamo una ricetta del capoluogo Barga, o meglio, i ricordi dell’amica Alessandra.
La Befana di Barga
(quella della famiglia Pia)
Ho trascorso la mia infanzia in Barga vecchia tra carraie e scalinate ed ho tanti bei ricordi della vita in via del Pretorio.
Mi ricordo dell’anticipo del Natale, quando nelle famiglie fare il presepe era un vanto, perché poi c’era un ambito premio; mi ricordo dei pomeriggi della vigilia dell’Epifania quando noi, bambini, abbigliati con gonnellini, pantofole e vecchi scialli andavamo cantando la befana per il paese con la gioia di quanto avremmo poi portato a casa e diviso tra noi.
Perché cantare la Befana era fare una questua ed oltre ai tanti chicchi che avevamo nella cesta era un divertimento anche il sapere che in quella casa ci avrebbero dato e in quell’altra invece no e alle strofette che gli avremmo cantato….
Un ricordo particolare dell’infanzia è quando le zie e la mamma si ritrovavano intorno al tavolo nella casa della famiglia Pia, in via del Pretorio n. 23 per non confonderla con la falegnameria, per preparare quel dolce tipico e goloso chiamato proprio Befana.
Ognuno in quell’operazione aveva il proprio ruolo; le donne preparavano la pasta, tirata ad arte col mattarello e coi giusti ingredienti per renderla gustosa e malleabile al palato, poi amalgamavano la pasta di mandorle per creare quella montagnola di gusto al centro del biscotto; infine cedavano a noi bimbi i lavori di manovalanza.
Con quanto entusiasmo noi bimbi sottostavamo agli ordini!!!
“Tu! Vai dal Paolo e prendi tre quarti di bottiglietta di archemise.” Il fortunato correva sul Fosso e al bar porgeva al Paolo la bottiglietta e i soldi contati per tornarsene indietro detentore dell’ambrosia … per poi fermarsi sul terrazzino delle Giacchine ad inalare profondamente quel profumo esotico ed inebriante del rosso liquido.
Poi con le formine apposite incidevamo forme nella pasta spianata … qui una pecora … là una stella … e poi una nuvola … ed un alberello! Quelle formine di latta conservate gelosamente di generazione in generazione erano un legame col passato; la nonna Bruna ne andava fiera e la zia Anna le aveva in gran considerazione.
Noi bimbi, maschi e femmine, lavoravamo insieme e di buona lena. Per soddisfare le esigenze di Befana per una così numerosa famiglia bisognava darsi da fare!
I miei fratelli erano addetti alla pinzatura. Quanto ho loro invidiato quel lavoretto! Con una pinzetta creata ad arte disegnavano delle clips sui biscotti seguendo le morbide curve delle figure incise nella dolce pasta e noi femmine completavamo l’opera ponendo sul marzapane piccoli decori di pasta, realizzati con un vecchio ditale.
le forme e l' attenzione ai particolari
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Formine e pinze in rame e latta dei primi del '900
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Quanti pomeriggi trascorsi immersi nella calda cucina di quella casa! E quanti DOLCI ricordi!!!
Ma,…a parte leccare i mestoli,… raschiare il fondo delle pentole e mangiare gli avanzi delle pasta dolce, ci era vietato toccare il prodotto finito….
Le Befane andavano conservate per il cenone della Vigilia, tradizione Barghigiana ancora molto sentita nella mia famiglia … ma questa è un’altra storia …
I dolci della Befana della famiglia PIA di Barga; dosi q.b.:
Impasto:
Kg.1 farina 00
Kg. 0,6 zucchero
n.7 uova
Kg.0,2 burro
Marzapane:
Kg.0,2 mandorle
Buccia arancia
Zucchero q.b.
1 ½ albume d’uovo
Liquori di Alkermes e sassolino q.b.
pinze
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e pinzettate
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Preparazione :
Impasto :
amalgamare farina e burro sfuso, le uova meno due albumi e lo zucchero.
Impastare e spianare.
Tagliare con le formine.
Marzapane:
amalgamare scorza arancia grattugiata, lo zucchero, le mandorle tostate e macinate, l’alkermes, gli albumi e il sassolino.
Porre un cucchiaino di marzapane al centro di ogni forma. Decorare con piccole foglie di pasta a propria fantasia. Pinzettare ortogonali alla forma del biscotto.
Infornare a 180° fino a doratura….
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