Podere Concori

concori1.jpg

Storia dell’azienda

Camminare le vigne, una frase sublime che solo Gino Veronelli poteva immaginare e scrivere. Tre parole per dire tutto del rapporto fra la vigna e chi la cura, chi se la vive giorno dopo giorno. Camminare le vigne e quasi parlarci con le giovani barbate piantate da meno di un anno. Gabriele da Prato nato oste e poi diventato produttore di vino, è l'ultimo o meglio il primo vigneron della Garfagnana e Media Valle.

Fu la seconda guerra mondiale, lo sbarco della moderna industria alimentare, l'abbandono di una produzione agricola ormai marginale rispetto alle quantità dell'agricoltura intensiva della pianura, a vedere progressivamente estirpati i vigneti. Quando Gabriele ha pensato che poteva fare vino in Garfagnana nei quasi 60 chilometri non esisteva un azienda, un vino etichetta, un minimo ricordo di cos'era il vigneto più alto della Toscana.

Nel 1999 Gabriele Da Prato per proseguire l'opera del padre Luigi decise che dopo anni di lavoro era giunto il momento di dare dignità a queste antiche produzioni, recuperando l'immagine dei vini della Garfagnana e Valle del Serchio. Gabriele decise di intraprendere un progetto che nel giro di 4 o 5 anni potesse portare il vino delle colline di Fiattoni allo stesso livello dei vini Toscani. Già al primo anno di vinificazione il risultato è stato così buono da spingere Gabriele a proseguire nel suo progetto, quello di realizzare il primo grand cru di Garfagnana. Trova un amico più che consigliere in Saverio Petrilli enologo di fama, che decide che quel ragazzo ha le qualità per dedicarsi ad un impresa titanica.

L’attività

Nei vigneti, subito dopo la vendemmia, seminiamo un miscuglio di graminacee, leguminose e cocifere; questo ci consente di gestire l'inerbamento che talvolta viene utilizzato come sovescio dove il terreno lo richiede. A questo punto è necessario stimolare l'attività microbica del suolo; per questo distribuiamo il Cornoletame o 500, preparato che spruzziamo con delle bombole di rame a spalla.

All'avvicinarsi della primavera viene trinciato il miscuglio, quindi interrato e nuovamente distribuito il trattamento 500; questo apporta una notevole massa organica che si trasforma in humus. Il terreno in questo modo non è statico, ma molto fertile. Questo garantisce allo stesso e alle radici delle piante fertilità e nutrizione ideale.

Una pianta che cresce in un terreno ricco di humus, si nutre da sola di poche sostanze minerali rese disponibili dai microorganismi presenti. L'humus assorbe e trattiene anche l’acqua, rendendola disponibile nei momenti critici.

La produzione:

concori3.jpg

Melograno Rosso 2006 –

 (Syrah 60%, Ciliegiolo 5%, Carrarese 5%, Pinot Nero 10%, più altri vitigni autoctoni)
Il rosso rubino è lucente e giovanile. Il profilo aromatico diretto, intrigante, vivace, di felice espressività, frutti rossi di bosco, amarena e pepe ed erbe aromatiche dei vigneti. La bocca, coerentemente, è bocca profilata, distesa, precisa ed accogliente; in lei ritmo e freschezza. Grande istintiva bevibilità .

Podere Concori Bianco 2007 –

(Pinot Bianco 40%, Chanin blanc 20%, Gewurtzraminer 10%, più altri vitigni autoctoni)
Macerazione sulle bucce e fermentazione in tini di acciaio a bassa temperatura per conservare gli aromi intensi e fruttati, al palato risulta piacevole e fresco. L'acidità è bilanciata dal corpo del vino.

Per saperne di più: www.podereconcori.com