Si tratta di figure simili a quella del Caprone, in questo caso con il corpo di quadrupede ed il busto di un uomo. Tali esseri si racconta siano stati incontrati da alcuni pastori alla Foce di Valli.
Il Caprone era una figura paurosa, mezzo uomo e mezza capra, che dal Pizzo delle Saette, saltava con un solo balzo sulla vetta della Pania della Croce, e da questa sulla Pania Secca. Si trattava di un Caprone dall’aspetto diabolico, in alcuni racconti mandava anche fiamme dalle narici, situato a guardia di una delle tante grotte che si aprono sulla Panie, che appariva per spaventare quei pastori che salivano ai pascoli trascurando di santificare le feste.
Una mattina, un uomo di Fornovolasco, andò al mercato di Massa per comprare un vitello. Mentre tornava a casa, con il vitello sulle spalle, ragionava su come era stato bravo a raggirare con l'astuzia il venditore. Ma più ragionava più il vitello cresceva ed aumentava di peso. Così decise di fermarsi alla chiesetta di Sant'Anna per riposare.
L'uomo si rese conto che il vitello era diventato un grosso caprone, che era in realtà il diavolo stesso. L'animale fuggì nel bosco lasciando dietro di sè striscie di fuoco. L'uomo, terrorizzato, corse in paese e raccontò il fatto ad i suoi compaesani i quali decisero di dare la caccia al diavolo, ma non lo trovarono; però notarono che sul muro della chiesetta di Sant'Anna era apparsa un'impronta nera di animale. Provarono a mandarla via ma non ci riuscirono, essa riappariva sempre!
I pastori non si spingevano mai nelle notti d’estate per i prati di Valli, situati nel versante est dalla Pania della Croce, poiché vi si vedevano i lumi degli streghi che andavano a fare convegno sulla sommità del monte.
Molto suggestiva è anche questa figura del Galon di Rode, riconducibile alla figura di Erode ed alla leggende dell’Ebreo Errante, secondo la quale l’ebreo, come pure Erode, rifiutarono di dare acqua a Gesù lungo la via del calvario e per questo furono costretti a vagare per la terra senza riposo. Il Galon di Rode aveva l’aspetto di una fiamma che sorvolava veloce il canalone del Trimpello e le Panie emettendo urla lugubri e lamentevoli.
E’ uno spaventoso uccello che vola ed urla . Il suo grido era da considerarsi un presagio di morte.
Nelle sere estive, dalle case del borgo di Trimpello, si poteva vedere una scia luminosa che dalla Pania Secca si portava sulla Pania della Croce: era il Serpente Volastro.
I “Senz’Ossi” sono anime del Purgatorio che vagano nella notte in cerca di preghiere per essere liberate dei loro peccati; non spaventano chi li incontra, piuttosto cercano di impietosirli per ottenere suffragi; nel particolare rappresentano lo spirito dei pastori e di coloro che, avventuratisi sulle montagne, vi avevano trovato la morte, ed erano adesso costretti a vagare inquieti per pendii rocciosi e canaloni, come la Borra Canala ed il Trimpello.
Alcuni pastori raccontavano di avere incontrato le processioni dei morti che passavano silenziosamente da una valle all’altra. Erano anime che talvolta soccorrevano i pastori che si trovavano in pericolo o che si infortunavano durante la notte cadendo in qualche crepaccio o precipizio. Chi li ha incontrati ha notato che avevano il dito mignolo acceso, con il quale rischiaravano il percorso attraverso le scoscese pietraie della Pania; se perdono quella triste fiammella, soffrono ancora di più perché devono continuare al buio completo il loro viaggio di espiazione.
E’ un fantasma dall’aspetto di una donna molta magra e lunga che vola sugli alberi emettendo orribili urla. Avvistata nella zona di San Pellegrinetto.
Quando dalla Pania della Croce si sente scendere un vento impetuoso, si deve rimanere ben chiusi in casa, o se ci si trova all’aperto, è bene trovare rifugio in qualche grotta o dietro ad una roccia sicura, cercando di non prestare molta attenzione al rumore che fa il vento, perché insieme a questo potrebbe esserci il grande schiamazzo della Caccia Selvaggia.
Chi l’ha vista l’ha descritta come un corteo di cani in corsa verso Nord, che precede una processione di spiriti armati, sia a piedi che a cavallo. Alcuni di questi fantasmi hanno la testa mozza e la trasportano sotto il braccio. Nella confusione si può vedere la figura di un alto cavaliere completamente vestito di nero, con due occhi di fuoco, che cavalca un destriero scuro e lascia dietro di sé una scia luminosa.