C’era una volta un sant’uomo che viveva sulle Apuane ed era un bravo muratore, non c’era nessuno bravo come lui a forgiare le pietre. Un giorno uno straniero si presentò a lui chiedendogli se poteva ospitarlo per quella notte. Il brav’uomo non rifiutò e divise la sua misera abitazione con quel misterioso visitatore. Durante la notte però si accorse che quell’uomo puzzava di zolfo e che doveva essere il diavolo. Allora lo svegliò e gli disse di andarsene subito. Il diavolo se ne andò, ma giurò che sarebbe tornato per vendicarsi.
A quel tempo c’era bisogno di un ponte che unisse le due parti del villaggio, ma nessuno aveva il coraggio di costruirlo,nemmeno il bravo scalpellino. Allora il diavolo si fece avanti e andò dall’anziano del paese offrendosi di costruire il ponte. Il saggio anziano non dette subito una risposta, ma si recò dallo scalpellino per chiedere consiglio. Subito il muratore si ricordò della promessa del diavolo e consigliò di far costruire il ponte, ma a patto che venisse costruito in una notte e comunque entro il canto del gallo.
Il diavolo accettò e durante la notte convocò tanti diavoletti a lavorare. Intanto, lo scalpellino si aggirava intorno pronto ad entrare in azione. Quando una sola pietra rimaneva da sistemare, la chiave di volta, lo scalpellino tirò fuori da sotto il mantello un gallo che si mise a cantare. Allora il diavolo emise un urlo spaventoso e lanciò in aria il suo martello ormai inutile che andò a colpire la montagna creando una enorme apertura.