In un tempo lontano, dove oggi si eleva la vetta brulla e rocciosa della Pania Secca, si trovavano ampi prati e folte brughiere. Era un luogo ricco di pascoli che si estendevano a perdita d’occhio e che appartenevano ad un pastore molto ricco. Un giorno il Signore volle visitare quell’uomo per mettere alla prova la sua generosità. Era un caldo giorno d’estate quando Gesù bussò alla porta dell’umile capanna per chiedere un po’ d’acqua. Si sa , anche a quei tempi l’acqua scarseggiava; non c’erano molte sorgenti in giro e l’acqua veniva trasportata dai pastori alle loro capanne con molta fatica. Il ricco pastore guardò male lo straniero che stava alla porta stremato dalla fatica e gli disse di allontanarsi subito. Poi aggiunse con voce disprezzante: <Preferirei rovesciare tutta l’acqua della cisterna sul prato, piuttosto che dare da bere ad un vagabondo come te>. E subito dette ordine ai suoi servi di versare il prezioso contenuto della cisterna di legno sull’erba. Gesù lo guardò e gli disse: <Il tuo gesto richiama in questo luogo la collera di Dio>. E se ne andò come la nebbia che si scioglie nella valle.
Il pastore rimase molto stupito dalle parole dello straniero e guardò il cielo dove nuvole minacciose andavano addensandosi intorno alla montagna. Cominciò subito a piovere molto forte e ogni goccia che toccava i prati si trasformava in una pietra; in poco tempo sui vasti pascoli si alzò una montagna fatta di grosse pietre, dove ancora oggi non spunta nemmeno un filo d’erba e l’acqua è difficile da trovare. Per questo fu chiamata Pania Secca.