Il primo accenno dell’esistenza di una chiesa in Ceserana risale all’anno 1000 ed era intitolata a Sant’Andrea. Diversi sono gli autori che riportano notizie in tal senso; essi ci fanno sapere che sotto il pontificato di Giovanni XII, nella seconda metà del ‘900, la Santa Sede possedeva terreni ed altri beni in Garfagnana; tra questi viene citata anche la "Corte di Ceserana con la Chiesa di Sant’Andrea e tutte le sue pertinenze". La stessa Chiesa viene citata in un documento redatto sotto il pontificato di Benedetto VIII (1012-1024) ed in una bolla di papa Alessandro III del 1168. Sembra che la Chiesa di Ceserana abbia ospitato anche eventi di importanza soprannazionale: in una pergamena conservata presso l’Archivio di Modena, risulta che nella chiesa di Sant’Andrea di Ceserana, il 29/7/1333, venne stipulata la pace fra il Re di Boemia con i suoi alleati e Roberto Re di Gerusalemme e di Sicilia con i suoi alleati. Nel 1388, in seguito alla permanenza di papa Urbano VI a Lucca, la chiesa di Ceserana ottenne la dispensa di poter amministrare il battesimo. Verso la metà del ‘400, forse per ragioni di sicurezza per le vicende politiche del tempo, nella Chiesa di Ceserana non vi venivano più celebrate le funzioni. Questa ipotesi viene avvalorata dal fatto che la popolazione nel 1474, tramite il Commissario della Garfagnana, chiedeva di potersi valere della Chiesa di Sant’Andrea dentro la Rocca, per udirvi la Messa; il Duca di Modena nel 1475 rispose che gli uomini di Ceserana costruissero un muro per dividere la Fortezza dalla Chiesa, tanto che fra l’una e l’altra vi fosse libero l’ingresso alla chiesa stessa. (n.b. sulla data di tale intervento non tutti gli scritti consultati concordano). In una tavola illustrata del 1500 viene illustrata la parrocchia che faceva capo a Ceserana. Ciò avviene con un simbolismo molto suggestivo, dove Ceserana viene raffigurata come una nave sormontata da una grande Croce, alla cui poppa sono legate altre tre navi che rappresentano le Chiese di Migliano, La Villa e del Santuario, oltre a numerose barchette che raffigurano le varie località che facevano capo ad esse. In un prezioso documento conservato presso l’Archivio Parrocchiale di Migliano ("Inventario de’ beni stabili utensili e pertinenze delle Parochiali di Ceserana fatto l’anno 1678 da Padre Santo Santi"), si conoscono alcune caratteristiche che la Chiesa aveva in quell’epoca: vi si legge che la chiesa era pavimentata in pietra e coperta con piastre ed in parte con coppi. Nella parte settentrionale, oltre al campanile, vi era la sacrestia e nell’interno un pulpito in pietra. Sopra la porta si trova un occhio rotondo, ed oltre alle tre monofore del coro, ve ne sono tre nella parte meridionale e una nella parete settentrionale. L’altare viene descritto in legno indorato, ma secondo lo stile romanico doveva essere in pietra e questa ipotesi è avvalorata dal fatto che in seguito fu ritrovata un’antica mensa, che doveva essere quella dell’altare originario. La copertura della Chiesa non consisteva solamente dal tetto sorretto da capriate, ma era soffittata con tavole dipinte. Le grandi statue di S. Andrea e S. Iacopo di legno indorato e dipinto,erano poste una a destra ed una a sinistra dell’altare maggiore. Nel 1626 il parroco di allora di notte portò via quanto di meglio degli arredi sacri e li spostò nella chiesa di S. Michele a Migliano, dove insediò la nuova sede della parrocchia. Come si può ben immaginare la popolazione insorse ed il parroco incriminato dovette fuggire. Egli potè tornare solo con la mediazione del Governatore della Provincia e l’Arcivescovo di Lucca, con l’obbligo di dover celebrare una sola terza parte delle funzioni in S. Michele e le altre ripartite fra le chiese di Ceserana e La Villa, che divennero quindi comparrocchiali a quella di Migliano. La suddivisione delle funzioni tra le tre chiese fu oggetto di ulteriori ricorsi negli anni seguenti, ma sostanzialmente ha funzionato fino ai giorni nostri; in verità tale tradizione è stata di fatto abbandonata da un paio di anni dall’attuale parroco, su ordine dell’arcivescovo di Lucca: le attuali funzioni sono svolte in misura quasi totali presso la Chiesa parrocchiale di Migliano, con non poche doglianze e polemiche da parte di alcuni fedeli di Ceserana e La Villa. La Chiesa di Ceserana fu oggetto di una complessa ristrutturazione architettonica nel 1844/45. Infatti in tale periodo alcuni addetti alla cura della Chiesa nel salire sulla soffitta per installare una nuova lampada, si resero conto della pericolosità e dello stato di degrado del legno. Dopo diverse riunioni per decidere cosa fare, conclusero di costruirVi dei pilastri dove appoggiare gli archi per reggere il tetto e fare il soffitto a volterrano per adornarlo con dei cornicioni. I lavori durarono fino al 2 maggio 1845 ed il giorno successivo venne esposta sull’altare maggiore la statua di S. Andrea e celebrata una messa di ringraziamento perché durante il restauro non erano avvenute disgrazie nell’esecuzione del lavoro. Nel 1920 a seguito del disastroso terremoto che colpì la Garfagnana la Chiesa di Ceserana risultò fortemente danneggiata. I danni principale furono riparati grazie ad una colletta organizzata tra gli abitanti di Ceserana, La Villa e Migliano. I più recenti restauri per la Chiesa risalgono al 1969 e per la Rocca al 1988. Nella Chiesa di Ceserana sono conservate due pregevolissime statue lignee dello scultore Matteo Civitali, risalenti al 1400 e raffiguranti Sant’Andrea e San Iacopo.