fiori di acacia e le fasi di preparazione della frittata
A primavera, al risveglio della natura, la raccolta degli erbi (vedi la MINESTRELLA ) era pratica diffusa ai tempi dei nostri nonni, quando questi prodotti spontanei della terra erano utilizzati per integrare le povere mense di allora e per purificarsi dalle tossine dell’inverno.
Espressione di una cucina povera, evocano nelle menti dei meno giovani, antichi ricordi. Al tempo le donne facevano incetta di germogli e fiori ,tanto semplici quanto preziosi.
Come spesso accade le cose semplici di un tempo finiscono per essere apprezzate e riscoperte dopo molti anni.
Le frittate di primavera possiamo sicuramente riapprezzarle e gustarle anche oggi.
Useremo:
i fiori di acacia (agaggio) e di sambuco .
PREPARAZIONE:
FIORI :
Si raccolgono i fiori, non troppo maturi, puliti e senza tracce di attacco da parte di insetti e animali.
Si lavano leggermente. Si scolano e si fanno appassire in padella con un filo di olio extravergine di oliva.
Si aggiungono le uova sbattute con sale e pepe e si fa rosolare da entrambe le parti.
Si serve ben calda.
I fiori di acacia hanno una elevata dose di nettare. Più il fiore è maturo, più la nostra frittata avrà un gusto dolce. Quindi raccogliere a seconda delle preferenze.
GERMOGLI:
Il lopporo e la vitalba sono rampicanti e a primavera hanno uno sviluppo rapido e rigoglioso.
Raccoglieremo le giovani cime, che dopo lavatura, verranno bollite.
Attenzione la vitalba ha proprietà tossiche termolabili , quindi dovremo risciacquare in acqua pulita alcune volte.
Si amalgama tutto il bollito alle uova sbattute, sale e pepe quanto basta, e si cuoce la nostra frittata.
I germogli possono servire per ottimi risotti e,bolliti, possiamo utilizzarli anche per il ripieno di gustosi ravioli.
BUON APPETITO