Complesso Le Buge

Comune

Località

Area mineraria

VERGEMOLI

FORNOVOLASCO

CAVA DEL FERRO

Numero catastale

Sviluppo

Dislivello

CA 00015/00 TO LU

m. 1560

m. - 65

Il Complesso Le Buge rappresenta il sito senza dubbio più importante, il cuore del comprensorio minerario di Fornovolasco,  costituito dalle seguenti cavità comunicanti tra loro:

GALLERIA 1

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/01 TO LU

VMS CF1

m. 720 slm

GALLERIA 3

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/03 TO LU

VMS CF3

m. 740 slm

GALLERIA 4

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/04 TO LU

VMS CF4

m. 740 slm

GALLERIA 5

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/05 TO LU

VMS CF5

m. 722 slm

GALLERIA 7

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/07 TO LU

VMS CF7

m. 737 slm

GALLERIA 9

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/02 TO LU

VMS CF9

m. 725 slm

GALLERIA RIBASSA ING. CORTESE

Numero catastale

Sigla

Quota ingresso

CA 00015/06 TO LU

VMS CF14

m. 675 slm

Descrizione. Schematicamente il complesso può essere suddiviso in 3 livelli: il Livello Superiore, convenzionalmente definito quota m. 740, con ingressi che si aprono lungo la strada di collegamento Grotta del Vento – Vergemoli (CF1, CF3, CF4); il Livello Intermedio, alla quota di m. 720, i cui ingressi si aprono alcuni metri sotto la strada di cui sopra (CF1, CF9, CF5); il Livello Inferiore, a quota m 675, costituito dalla galleria di ribasso (CF14).

Il Complesso Le Buge è stato rilevato per uno sviluppo di 1.560 m. ed un dislivello di -65 m..

Datazione: Sinteticamente possiamo così riepilogare la cronologia dell’escavazione. I primi scavi sono ascrivibili al periodo rinascimentale (1400-1500). La galleria 1 fu scavata verosimilmente sino al piede della prima rimonta mentre la 9 probabilmente solo per alcuni metri. Il cuore della miniera era rappresentato dalla galleria 3, dove fu lavorata quella che abbiamo denominato “Sala dei pilastri” dalla quale si staccò un primo tratto del “ramo Y”; a questo periodo crediamo siano da attribuire anche il cosiddetto “ramo del kaos” e parte del “Fran West”. Nella galleria 4, attraverso il vecchio ingresso franato denominato 4bis, fu tracciata una galleria rettilinea in direzione della 7; in quest’ultima è possibile che l’escavazione fosse concentrata nel “ramo Vecchio Nord.

Nel Settecento furono ripresi ed ampliati i lavori eseguiti in precedenza, prediligendo quelle aree che consentivano l’escavazione della pirite per ottenere il vetriolo e lo zolfo, per i quali si stavano aprendo mercati di vendita. Nella galleria 1 fu scavata la piccola rimonta che consentì di salire fino al livello 720; nella galleria 4 i lavori continuarono in direzione della galleria 7 all’interno della quale, nel frattempo, si era lavorato alacremente per estrarre i banchi di pirite. Sembra probabile che la zona di maggiore attività fosse ancora una volta concentrata nella galleria 3, nella quale si ampliarono i rami laterali e fu creata definitivamente la “Sala dei Pilastri”; da essa gli scavi proseguirono in direzione della zona dell’attuale “lago di sangue” e del “ramo ritroso”.

Nel primo Novecento furono riesplorate gran parte delle vecchie gallerie, ad eccezione della zona che abbiamo denominato “ramo Fran West” e “ramo del kaos”, mentre non suscitò interessi, per l’assenza di mineralizzazioni, il “ramo Vecchio Nord”. La galleria 1 fu portata sino all’attuale termine mentre fu allungata la galleria 9. Le gallerie 8 e 2, considerate sterili, non furono coltivate. Nella galleria 3 fu ampliata la “Sala dei Pilastri” e fu allungato lo scavo oltre il “lago di sangue”; furono cominciati anche i lavori di scavo della discenderia che avrebbe collegato il livello 740 con il livello 720. Il “ramo Y” raggiunse la sua attuale configurazione. La galleria 4 fu unita alle 7 e il tracciamento di nuove gallerie portò all’unione di queste con la galleria 3. Nel frattempo cominciò lo scavo della galleria di ribasso (galleria 5) e nel 1924 iniziarono i lavori anche per lo scavo del nuovo ribasso di quota 675 m. La galleria 6 fu aperta ma subito abbandonata.

Nel secondo Novecento l’attività si concentrò nel livello 720. La galleria 9 fu allungata e raggiunse il piede della discenderia da noi detta “discenderia degli Occhiali”, intersecando anche il tracciato della galleria 5 e proseguendo con il “ramo J”, fino ad entrare in zone completamente sterili. Il nuovo ribasso fu portato fino alla base dell’ardita rimonta che pose in collegamento il livello 720 con la galleria di carreggio che avrebbe, nelle intenzioni del tempo, dovuto consentire di portare il materiale alla stazione di partenza della teleferica.

Vedi rilievo topografico

Per semplicità effettueremo la descrizione per gallerie e rami. Nel corso del rilievo sono stati utilizzati nomi reali, desunti dalle relazioni consultate, oppure assegnati nomi di pura fantasia alle varie diramazioni del complesso minerario al fine di poterci meglio orientare nel corso della stesura delle relative descrizioni.

Galleria 3

Ramo del Fran West

Ramo Y

Galleria 4

Galleria 7

Ramo Vecchio Nord

Discenderia degli Occhiali

Ramo J

Intermedia Travers Union

Galleria 5

Galleria 1

Galleria 9

Rimonta

Ribassa Ing. Cortese